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La Cappuccina perde i suoi frati, da settembre 2025 un'unica parrocchia a Domo


La notizia circolava da settimane, ma nessuno aveva confermato o smentito. La Cappuccina dal 2025 non avrà più i suoi amati frati. A dare la conferma il Vescovo novarese Franco Giulio Brambilla e Padre Roberto Rossi Raccagni, Provinciale dei Cappuccini di Torino-Alessandria. Dal 1 settembre 2025 la parrocchia di sant’Antonio da Padova sarà sotto la responsabilità giuridica e pastorale del parroco domese, don Vincenzo Barone.

“La provincia dei Frati Cappuccini di Torino-Alessandria e la Diocesi di Novara annunciano alla comunità parrocchiale della Cappuccina di Domodossola che il prossimo anno 2025 i frati lasceranno la Parrocchia di sant’Antonio da Padova, sita in via San Francesco, 25. La forte diminuzione delle vocazioni e il riassetto delle Province dell’ordine del Cappuccini del Nord Italia impone la revisione della presenza dei frati che non riusciranno più ad assicurare il servizio pastorale alla comunità di Domodossola, pur restando ancora in Diocesi a Novara.

I Frati Cappuccini ringraziano la città di Domodossola per oltre settanta anni di feconda collaborazione pastorale e forte promozione sociale, rese possibili dal concorso di molti fedeli e di molte persone e istituzioni che hanno consentito una presenza e un’animazione religiosa, culturale e sociale, che è andata oltre i confini della stessa città.

La diocesi di Novara, ancor di più, è molto grata per la decennale presenza della comunità dei religiosi Cappuccini, che è sempre stata cordialmente in comunione con il vescovo e ha vissuto una forte collaborazione con i sacerdoti diocesani. Vengono alla memoria la carismatica figura di Padre Michelangelo e la zelante persona di Padre Vincenzo, appena mancato, che ne ha continuato la memoria, insieme con i frati che hanno servito negli anni scorsi e quelli tutt’ora presenti e operanti.

La comunità dei frati rimarrà a Domodossola tutto il prossimo anno pastorale 2024-2025, quando alla festa patronale del 15 giugno la Diocesi e la Parrocchia ringrazieranno con gioia per la bella presenza della comunità religiosa ed esprimeranno la debita gratitudine di tutte le persone e istituzioni che hanno beneficiato del carisma di san Francesco nella città e nell’Ossola.

La parrocchia di sant’Antonio da Padova dal 1° settembre 2025 lavorerà in comunione e sotto la responsabilità giuridica e pastorale del parroco con i suoi sacerdoti collaboratori della Parrocchia dei s.s. Gervasio e Protaso di Domodossola”.

Franco Giulio Brambilla,

Vescovo di Novara

Padre Roberto Rossi Raccagni,

Provinciale dei Cappuccini di Torino-Alessandria

in Ossola News

Messa di Natale, don Barone festeggiato per i suoi dieci anni a Domodossola

 Alla messa di Natale a Domodossola l'invito del parroco di Domodossola don Vincenzo Barone a far nascere Gesù nel proprio cuore, ad uscire dal proprio egocentrismo e ad avere attenzione per gli altri.

Quella di ieri è stata la prima messa di Natale dopo i lavori di restauro dell'abside e i fedeli hanno potuto ammirare la chiesa addobbata nel suo splendore. Lo scorso anno infatti era stata celebrata con i lavori ancora in corso e con le impalcature. Molti i fedeli, nelle prime file il sindaco e gli amministratori di Domodossola. È stata una celebrazione ricca di emozioni personali anche per il parroco che, a sorpresa, è stato festeggiato con alcuni doni per i suoi dieci anni di presenza a Domodossola. Come ogni anno dalla parrocchia un dono per i fedeli. Il parroco ha scelto quest'anno una candela e una preghiera che ha invitato a recitare a Natale.

“ La luce del Natale è la scelta fedele e irrevocabile di Dio: diventa uomo – ha detto don Barone - si sporca con la nostra debolezza. Questa luce è per un popolo, perché non ci si salva da soli”.

Ha proseguito don Barone: “Dio si fa debole, perché non scappiamo dalla sofferenza, ma la consoliamo con la misericordia. Prendiamo con noi quel bambino: il farci piccoli con Lui ci fa crescere nell’amore. Scaldiamo Lui per non essere freddi per trovare noi la passione che scalda il nostro cuore. Amiamo Lui per sentire la tenerezza che scioglie il nostro peccato. Diminuiamo l’amore per noi, perché Lui cresca in noi; adottiamolo, perché lui ci generi a figli. Così sarà Natale quando stringeremo la mano di un povero. Quando la prigione della solitudine sarà aperta. Natale è luce della misericordia, illumina la storia e ce la fa vedere e capire. Non si può vivere senza cuore. Non capiamo nulla dell’altro senza cuore”.

Da don Barone il pensiero al popolo dell'Ucraina e a quanti vivono in difficoltà e l'invito ai domesi proprietari di appartamenti ad abbassare gli affitti. “Quanti sono costretti a camminare nel buio, cioè senza un orientamento, privi di una sicurezza che orienti e renda saldi i passi! È il popolo di uomini e donne, bambini e anziani dell’Ucraina e di tutte le città avvolte dalle tenebre di morte a causa della guerra che cancella l’umanità dal cuore. È notte per gli uomini e donne per i giovani – ha detto don Barone - che non hanno lavoro e dei tanti che rischiano di perderlo. È notte per tutte quelle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese perché schiacciati dal peso di affitti, bollette. Domesi dobbiamo abbassare gli affitti dei nostri appartamenti così non si può andare avanti, c'è gente che non ce la fa”.

Al termine della messa a prendere la parola è stato don Giacomo Bovio che ha ricordato i dieci anni dell'arrivo di don Vincenzo a Domodossola e a nome dei collaboratori e della comunità ha voluto donare per la sua preziosa presenza un medaglione con raffigurati i Santi Gervaso e Protaso e un abito talare. L'ultimo dono non è stato consegnato in quanto verrà confezionato su misura. I doni sono stati offerti a don Barone come segno di riconoscenza per i suoi primi dieci anni da parroco ringraziandolo per l'impegno, la dedizione e la costanza e l'amore dimostrato in questo primo tratto del cammino insieme. Anche il sindaco ha voluto ringraziare il parroco donandogli a nome dell'amministrazione l'Atlante della Bibbia.

ossolanews.it



“Fai il gesto e lascia il resto”: la Sagra della Patata sostiene la Caritas di Domodossola

 

Alla festa di Montecrestese torna la campagna solidale, in passato ha sostenuto le popolazioni terremotate di Arquata del Tronto



La Sagra della Patata di Montecrestese, che si svolge quest'anno dal 26 al 29 agosto , sosterrà la Caritas di Domodossola attraverso la formula “Fai Il Gesto e Lascia il Resto”, una campagna di beneficenza proposta in passato per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni terremotate di Arquata del Tronto. Alla presentazione del programma c'era anche il parroco di Domodossola don Vincenzo Barone, che ha illustrato il lavoro svolto dalla Caritas di Domodossola.

“La Pro Loco e le persone di Montecrestese -ha detto don Barone- ci hanno dato un grande aiuto per far fronte all'emergenza Ucraina. Oltre ad aver mandato cibo e vestiti in Ucraina la Caritas sta seguendo diverse famiglie ospiti non solo a casa Letizia, ma anche delle donne ucraine che sono qui come badanti. Queste persone si sono viste triplicare la famiglia per cui non riescono a far fronte alle varie pese.

Tutti i giovedì venivano consegnate 70 borse con alimenti ora siamo sulla quarantina, ma servono ancora aiuti, tanto che abbiamo dovuto organizzare una raccolta straordinaria perché avevamo finito le scorte. Noi durante tutto l'anno distribuiamo due volte la settimana le borse con gli alimenti non solo per le famiglie ucraine, ma anche per le persone bisognose della città. Non c'è solo il problema del cibo, ma anche quello delle bollette e degli affitti e quest'anno sarà ancora più grande con i rincari”. Il parroco ha citato il progetto per la realizzazione di mini alloggi dell'ex casa parrocchiale a sostegno di persone che vivono il disagio abitativo.

ossolanews.it

Domodossola: arriva nuovo collaboratore di don Vincenzo Barone

 Come collaboratore del parroco don Vincenzo Barone a Domodossola, arriverà ora don Giuseppe Ottina, che lascia la responsabilità di parroco a Pella, Alzo e Pogno. «Don Giuseppe, dopo dieci anni di presenza nelle vostre comunità mi ha chiesto di poter iniziare una nuova esperienza pastorale – scrive il vescovo alle tre comunità sul lago d’Orta -. Dopo aver sentito il parere del consiglio Episcopale Novarese ho accolto il suo desiderio. Lo ringrazio di cuore per l’impegno e la disponibilità che ha sempre offerto e sono certo che voi stessi vorrete dimostrargli il vostro ringraziamento».



sdnovarese.it

Domodossola, celebrata la messa della festa della Cella


 

Ricorda l'arrivo di Antonio Rosmini al Calvario nel 1828, la funzione religiosa è stata presieduta dal padre generale Marco Tanghetti

È stata celebrata ieri la messa della festa della Cella, che ricorda l'arrivo di Antonio Rosmini al Sacro Monte Calvario di Domodossola nel 1828, la celebrazione è stata presieduta dal padre generale Marco Tanghetti e concelebrata dal parroco e vicario episcopale don Vincenzo Barone, dal rettore del Sacro Monte Calvario Michele Botto Steglia e da numerosi padri rosminiani.

Alla funzione animata dalla Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario erano presenti suore, ascritti rosminiani provenienti oltre che da Domodossola anche da Stresa, da Milano, da Torino. Nei primi banchi erano presenti il sindaco Lucio Pizzi e alcuni esponenti della sua giunta, il comandante dei carabinieri Alberto Rondano e della Guardia di Finanza Marco Ghenda, la presidente dell'Ente di gestione dei sacri Monti del Piemonte Francesca Giordano e il rappresentate del Consorzio volontario per il restauro delle Cappelle Antonio Pagani.

“La venuta di Rosmini al Sacro Monte Calvario – ha detto il padre generale don Marco Tanghetti – è come una luce sulla montagna che ha attraversato i secoli partendo da Antonio Rosmini alla congregazione ai padri rosminiani alle suore. Un'amicizia quella di Antonio Rosmini con il Cardinale Giuseppe Marozzo e il Conte Giacomo Mellerio che si è moltiplicata in tante persone sacerdoti e giovani che sono entrati nella Congregazione. Celebrare la storia dell'istituto vuol dire celebrare la storia di tante persone che hanno seguito e seguono questo carisma. Vuol dire celebrare la generosità dei domesi, del sacerdoti del vescovo di una chiesa in cammino”.

Al termine il parroco e vicario episcopale don Vincenzo Barone ha ringraziato prima don Marco Tanghetti per la sua presenza e poi il rettore Michele Botto Steglia per la collaborazione all'interno del presbiterio diocesano. A sua volta il rettore ha espresso riconoscenza a don Barone per l'accoglienza e la disponibilità a far sì che la celebrazione della festa della Cella non fosse solo un momento per i rosminiani, ma per tutta la città.

(Fonte: ossolanews.it)

Domodossola, con l’8xmille nascerà un centro per famiglie sfrattate

 


Don Vincenzo Barone, parroco di Domodossola, di fronte all'edificio che diventerà centro per le famiglie


Nel cuore di Domodossola sorgerà “Una casa per tutti”. È questo il futuro dell’ex casa parrocchiale: un certo per famiglie che hanno ricevuto uno sfratto realizzato grazie ai fondi dell’8xmille della Diocesi di Novara. Siamo in via don Luigi Pellanda, a due passi dalla collegiata. In questo intrico di vie si affaccia un edificio carico di storia, a cui nel breve tempo si aggiungerà un nuovo capitolo. Costruita nel 1705, l’ex casa parrocchiale è stata fin dall’inizio destinata all’abitazione dell’arciprete, ospitandovi anche l’archivio e la biblioteca parrocchiale. Così è stato fino a metà del Novecento. Ora, tornerà agli antichi splendori e sarà un punto di riferimento all’interno della città e di tutta l’Ossola; come recita il progetto, sarà una casa per tutti. «Da diversi anni – spiega il parroco don Vincenzo Barone – vi è nell’animo di offrire un luogo che possa ospitare famiglie sfrattate. Sono diverse quelle che nel tempo si sono rivolte alla Caritas, evidenziando questo bisogno. È una necessità che oggi, a causa della crisi economica generata dalla pandemia, è aumentata, richiedendo una risposta concreta e non più rinviabile». Il progetto della parrocchia di Domodossola è uno dei progetti emblematici finanziati con il contributo dell’8xmille destinato alla carità della diocesi di Novara. Le altre parrocchie in cui saranno realizzati i progetti emblematici sono le parrocchie di Castelletto Ticino, Invorio e Borgomanero.
lastampa.it