Il 20 febbraio 1828 Antonio Rosmini giungeva per la prima volta al Calvario di Domodossola, in quel monastero praticamente abbandonato che si trovava sulla cima del colle da cui si domina la città. Qui si ritirò in preghiera e fondò l’Istituto della Carità; ogni anno nell’anniversario di quella data i Padri Rosminiani ricordano quell’evento con la tradizionale Festa della Cella che quest’anno è tornata a vedere la partecipazione di numerosi fedeli. Sabato pomeriggio, prima della solenne celebrazione in Collegiata, nella Villa del Buon Pastore di Via Canuto è stato proiettato il docufilm sulla vita di Rosmini. Maurizio Rogora, rappresentante dell’Associazione Amici di Rosmini, organizzatrice dell’iniziativa, ha ricordato come il pensiero di Antonio Rosmini a distanza di quasi due secoli sia di un’attualitò incredibile e a testimonianza di questo ha citato il passo in cui il roveretano affermava: “si leggono i libri di una giornata, si disprezzano quelli dei secoli”.Ha poi preso la parola per un saluto ufficiale il nuovo Padre Generale don Marco Tanghetti, che ha ricordato i suoi anni di formazione a Domodossola al Liceo Classico in Collegio, e la sua permanenza al Calvario, sottolineando come per Rosmini quel colle non fosse il Golgota, il luogo della Passione, ma il Tabor, il Monte della Rivelazione.Padre Eduino Menestrina ha poi tenuto un breve excursus sul perché si sia pensato di realizzare un film che si possa proiettare anche nelle scuole: “Rosmini è una risorsa di conoscenza, ma anche di formazione”.Dopo la proiezione del film, il regista Marco Finola ha concluso spiegando che, quando aveva girato un primo film su Rosmini nel 2018 a Domodossola, si era accorto dal fatto che più ci si avvicina al pensatore roveretano più ci si accorge di come non lo capisce chi se ne interessa solo superficialmente; per questo ha sentito la necessità di approfondirne la conoscenza per realizzare un film che ne divulghi la conoscenza (il docufilm è visibile sul sito www.antoniorosmini.com, mentre il primo, in cui ci sono anche numerose riprese effettuate a Domodossola, è presente sul sito www.cinemacristiano.org). Alle ore 18 i numerosi fedeli che hanno riempito la Collegiata hanno partecipato alla Messa solenne concelebrata dal Parroco di Domodossola e dal Padre Generale; al centro della sua omelia il tema della luce sulla montagna che Rosmini dal Calvario ha sparso su tutti; un amore che si declina nelle forme della compassione, della misericordia e del perdono i nemici. Quest’ultimo è l’insegnamento che tutte le religioni riconoscono essere il tema centrale del Cristianesimo, la sola dottrina che estende l 'amore ai nemici. E questo Rosmini lo testimoniò con la sua esistenza stessa, poiché non inveì mai contro nessuno dei suoi oppositori, pur in una vita estremamente osteggiata, fino al possibile avvelenamento. Un insegnamento anche questo di grande attualità, da conservare nel proprio cuore e mettere in pratica.
(Fonte: 24newsonline.it)