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Da Torino al Calvario per la via Crucis della comunità latinoamericana

 

Un centinaio di fedeli ha raggiunto Domodossola per la funzione celebrata da don Romero Coreas



Alla via Crucis quaresimale al Sacro Monte Calvario, ieri,  ha partecipato oltre un centinaio di fedeli della comunità latinoamericana torinese.

I pellegrini della Cappellania Latinoamericana di Torino erano guidati dal loro sacerdote, padre Noé Antonio Romero Coreas, salvadoregno. Alla celebrazione erano presenti anche il rettore del Sacro Monte Calvario Michele Botto Steglia con i seminaristi della comunità del Sacro Monte Calvario e alcuni ossolani affezionati alle celebrazioni del Sacro Monte Calvario. La nazionalità più numerosa dei latino americani che risiedono a Torino è peruviana, ma ci sono anche molti boliviani, ecuadoregni, colombiani e un po’ da tutto il Sudamerica.

I fedeli prima della via Crucis hanno ricevuto alcune informazioni storiche sulle cappelle da parte della guida Umberto De Petri;  sono stati accompagnati lungo il percorso da padre Noè e dai commenti in spagnolo delle stazioni della via Crucis, tratti dalle meditazioni che madre Anna Maria Canopi scrisse per la via Crucis al Colosseo nel 1993. A chiudere il corteo il rettore che si è messo a disposizioni dei fedeli per le confessioni. La via Crucis si è conclusa nel piazzale del Santuario del Santissimo Crocifisso. Prima di fare ritorno a Torino i fedeli hanno visitato la cella del Beato Antonio Rosmini.

ossolanews.it

Domodossola, celebrata la messa della festa della Cella


 

Ricorda l'arrivo di Antonio Rosmini al Calvario nel 1828, la funzione religiosa è stata presieduta dal padre generale Marco Tanghetti

È stata celebrata ieri la messa della festa della Cella, che ricorda l'arrivo di Antonio Rosmini al Sacro Monte Calvario di Domodossola nel 1828, la celebrazione è stata presieduta dal padre generale Marco Tanghetti e concelebrata dal parroco e vicario episcopale don Vincenzo Barone, dal rettore del Sacro Monte Calvario Michele Botto Steglia e da numerosi padri rosminiani.

Alla funzione animata dalla Cappella Musicale del Sacro Monte Calvario erano presenti suore, ascritti rosminiani provenienti oltre che da Domodossola anche da Stresa, da Milano, da Torino. Nei primi banchi erano presenti il sindaco Lucio Pizzi e alcuni esponenti della sua giunta, il comandante dei carabinieri Alberto Rondano e della Guardia di Finanza Marco Ghenda, la presidente dell'Ente di gestione dei sacri Monti del Piemonte Francesca Giordano e il rappresentate del Consorzio volontario per il restauro delle Cappelle Antonio Pagani.

“La venuta di Rosmini al Sacro Monte Calvario – ha detto il padre generale don Marco Tanghetti – è come una luce sulla montagna che ha attraversato i secoli partendo da Antonio Rosmini alla congregazione ai padri rosminiani alle suore. Un'amicizia quella di Antonio Rosmini con il Cardinale Giuseppe Marozzo e il Conte Giacomo Mellerio che si è moltiplicata in tante persone sacerdoti e giovani che sono entrati nella Congregazione. Celebrare la storia dell'istituto vuol dire celebrare la storia di tante persone che hanno seguito e seguono questo carisma. Vuol dire celebrare la generosità dei domesi, del sacerdoti del vescovo di una chiesa in cammino”.

Al termine il parroco e vicario episcopale don Vincenzo Barone ha ringraziato prima don Marco Tanghetti per la sua presenza e poi il rettore Michele Botto Steglia per la collaborazione all'interno del presbiterio diocesano. A sua volta il rettore ha espresso riconoscenza a don Barone per l'accoglienza e la disponibilità a far sì che la celebrazione della festa della Cella non fosse solo un momento per i rosminiani, ma per tutta la città.

(Fonte: ossolanews.it)