Il centro operativo e l’atterraggio ufficiale saranno allestiti in frazione San Giacomo di Romano d’Ezzelino (Vicenza), salvo sabato 8 aprile quando si atterrerà al Garden Relais di Borso del Grappa (Treviso). Come decollo è stato scelto quello di Rubbio Brombe, frazione del comune di Conco Lusiana (Vicenza), sito a quota 796 m. Da qui i piloti dilagheranno lungo percorsi contrassegnati da punti salienti del territorio, in gergo detti “boe”, che dovranno obbligatoriamente aggirarre prima di raggiungere l’atterraggio. La convalida avviene tramite il GPS in dotazione di ciascuno dei partecipanti. Il teatro è l’arco delle Prealpi trevigiane e vicentine, ma soprattutto il Massiccio del Monte Grappa, recentemente insignito del bollino Mab Unesco.
Come da consolidata tradizione, durante il periodo pasquale dal 5 al 10 aprile 2023, torna il Trofeo Montegrappa, manifestazione internazionale alla 37.a edizione che vede sfidarsi nei cieli veneti i più noti campioni di volo libero in deltaplano e parapendio
Papa ha lasciato il policlinico Gemelli

(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 01 APR - Papa Francesco è stato dimesso e ha lasciato l'ospedale Gemelli per far ritorno in Vaticano.
"La mattina di oggi, sabato 1° aprile, Papa Francesco è stato dimesso dal Policlinico Universitario A. Gemelli. Prima di lasciare la struttura, il Santo Padre ha salutato il Rettore dell'Università Cattolica, Franco Anelli, con i suoi più stretti collaboratori, il Direttore Generale del Policlinico, Marco Elefanti, l'Assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica, Monsignor Claudio Giuliodori, e l'equipe di medici e operatori sanitari che lo ha assistito durante questi giorni".
Lo riferisce la sala stampa della Santa Sede. (ANSA).
Turismo di Pasqua in crescita, boom di stranieri (+12,1%)

(ANSA) - ROMA, 01 APR - Il turismo continua a crescere e per Pasqua, sulla base delle prenotazioni attuali, sono attese 6,7 milioni di presenze nel sistema ricettivo ufficiale italiano, il +7,3% sul 2022.
Un aumento trainato dalle presenze straniere, protagoniste di una crescita boom: nel fine settimana pasquale saranno infatti 3,3 milioni, il 49% del totale e il 12,1% in più rispetto allo scorso anno.
Ma anche la domanda da parte dei turisti italiani - che per ora è stimata a 3,4 milioni di presenze - potrebbe riprendere quota: sul rallentamento, infatti, incide anche l'incertezza meteo di questi giorni.
Emerge dall'indagine realizzata da Cst per Assoturismo Confesercenti, secondo cui per la settimana delle festività pasquali si stimano 469 mila presenze in più rispetto al 2022, con il 65% delle sistemazioni disponibili nelle strutture ricettive già prenotate.
La tendenza attesa è positiva in tutto il Paese, anche se non uniforme per tutte le tipologie di offerta e tutte le aree.
Saranno le regioni del Centro Italia a registrare le variazioni più significative dei flussi con il +9,3% (+4,5% di italiani e +14,7% di stranieri), seguite dalle regioni del Nord Est con il +7,2% (+3,4% di italiani e +10,9% di stranieri) e del Sud-Isole con il +7,7% (+3,4% di italiani e +14,2% di stranieri). Per il Nord Ovest la stima è del +5,4% (+2,1% di italiani e +9,2% di stranieri).
I turisti stranieri visiteranno soprattutto città/centri d'arte, le aree dei laghi, le località di montagna e le aree rurali e di collina. Invece, la domanda italiana sarà maggioritaria nelle località costiere e termali. Per le prossime festività pasquali si registrerà un consistente aumento di interesse verso l'Italia, soprattutto da parte di visitatori tedeschi, francesi, britannici, statunitensi, svizzeri, olandesi, austriaci e polacchi che in parte compenseranno le quote ancora mancanti dei mercati quali Cina, Russia, Giappone, Australia, Corea del Sud, India, Brasile, Canada. Un leggero aumento delle prenotazioni è stato segnalato anche per i turisti provenienti dalla Spagna e dal Belgio. (ANSA).
Per Pasqua e 25 aprile in viaggio 16 milioni di italiani

(ANSA) - ROMA, 01 APR - Oltre 16 milioni gli italiani pronti a partire per Pasqua e 25 aprile.
Senza contare 2,5 milioni di indecisi, saranno almeno 8 milioni i vacanzieri pasquali, di cui il 60% farà 2 notti fuori casa, ma uno su dieci "si allungherà" anche per tutta la settimana.
Destinazioni all'interno della propria regione per uno su due mentre, della restante metà, 8 viaggeranno altrove ma sempre in Italia e 2 verso l'estero. Le località di mare sono le più ambite (22%) seguite da città d'arte e borghi (assieme 28%) per una spesa complessiva attorno ai 4 miliardi di euro. Sono le previsioni dell'Osservatorio sul Turismo di Confcommercio di Swg.
Il ponte della Liberazione registra invece, al momento, 8,2 milioni di italiani che si sono già organizzati e altri 4 milioni che ci stanno pensando seriamente, per una spesa complessiva che rasenterebbe i 4,5 miliardi, stante un budget lievemente più contenuto - 360 euro a testa - probabilmente perché gli intervistati si attendono prezzi lievemente più bassi in quel periodo. Con più giorni disponibili in questo caso, si allarga il perimetro degli spostamenti - sono il 42% quelli che resteranno nella regione di appartenenza e il 14% quelli che andranno all'estero - mentre il meteo presumibilmente più a favore, almeno stando al calendario, fa salire al secondo posto fra le destinazioni, sempre dopo il mare, i luoghi immersi nella natura.
Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Puglia, Liguria, Veneto e Campania sono le regioni più gettonate mentre, per le mete estere, le notizie di scioperi e agitazioni in Francia non sembrano offuscare più di tanto l'appeal per i connazionali di questo paese, primo di gran lunga rispetto a Spagna e Grecia.
"Il turismo - commenta il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli - è tornato ad essere settore traino dell'economia italiana. Lo confermano le previsioni del periodo pasquale con l'aumento delle attese presenze straniere. Per consolidare questi risultati bisogna investire soprattutto nelle infrastrutture e accelerare in sicurezza i tempi di utilizzo dei fondi del Pnrr. Un' opportunità irripetibile che non possiamo perdere". (ANSA).
Pasqua, è caro-voli, da Roma a Catania 369 euro

- In occasione della Pasqua milioni di italiani, tra studenti e lavoratori, si sposteranno lungo la penisola per trascorrere le festività in famiglia.
Di questi molti utilizzeranno treni e aerei, ma dovranno sostenere costi non indifferenti per i biglietti, al pari di chi deciderà di trascorrere le vacanze all'estero.
Lo afferma Assoutenti, che ha realizzato uno studio per capire quanto costerà quest'anno viaggiare durante il periodo di Pasqua.
"Chi deciderà di muoversi in aereo per trascorrere le feste in famiglia dovrà fare i conti con pesanti rincari dei biglietti - analizza Assoutenti - Ad esempio il volo di sola andata Roma-Catania di giovedì 6 aprile parte da 369 euro, quello per Palermo da 253 euro.
Volare da Milano a Brindisi nella stessa data costa 182 euro.
Per raggiungere Cagliari (solo andata, 6 aprile) si spendono 154 euro da Milano, 160 euro da Roma. A tali prezzi occorre poi aggiungere i supplementi per bagagli, scelta del posto a sedere, ecc., ricorda l'associazione.
Non va meglio per chi opterà per il treno: ipotizzando di partire giovedì 6 o venerdì 7 aprile, si spendono con Italo 95,90 euro da Torino a Napoli, 92,90 con Trenitalia. Sempre con Trenitalia servono almeno 104 euro da Milano a Salerno, 169,90 euro da Milano a Bari, e 164 euro da Torino a Reggio Calabria.
Prezzi simili con Italo, dove la tratta Milano-Salerno parte da 99,90 euro, ma si arriva a pagare almeno 156 euro partendo giovedì 6 aprile sulla stratta Torino-Reggio Calabria - rileva Assoutenti. (ANSA).
Ciclismo. Moser lancia Ganna: «Può vincere la Roubaix»

Il 9 aprile Filippo Ganna darà l’assalto alla “regina”: è lecito attendersi qualcosa di buono?
Altroché. Filippo ha un motore di prim’ordine. È un atleta di assoluto talento, non solo per quello che ha fatto vedere in questi anni sugli anelli di mezzo mondo o nelle prove contro il tempo, ma anche nelle corse in linea. Alla Sanremo è stato davvero molto forte e il suo secondo posto, se solo ci avesse creduto un po’ di più, poteva anche trasformarsi in qualcosa di molto più prezioso.
Da under 23 vinse un’edizione, tra i professionisti non ha avuto ancora fortuna.
Ecco, oltre ad una buona condizione, occorre avere anche fortuna. Un anno fa, dopo le prime due partecipazioni non propriamente felici (fuori tempo massimo nel 2018, ritirato nel 2019, ndr), è stato penalizzato non poco da un’influenza che gli ha in pratica condizionato tutta la prima parte della stagione. Quest’anno mi sembra che ci arrivi al meglio, anche se alla Gand è stato costretto al ritiro per una caduta.
È una corsa contro gli avversari, ma soprattutto contro sé stessi: un po’ come in una cronometro.
Per certi versi sì. È una corsa di gruppo, che beneficia del lavoro prezioso della squadra, ma in più di un’occasione, soprattutto negli ultimi cinquanta chilometri è una corsa molto individuale. Si devono avere grandi gambe, ma anche grandissima testa. È una corsa che va preparata, sia a livello di mezzo meccanico (la bicicletta deve essere settata in modo adeguato) ma soprattutto mentale. Il ciclismo è sport molto esigente, la Roubaix lo è in modo particolare.
Non tutti la amano.
Vero, c’è anche chi non la considera nemmeno ciclismo, ma generalmente sono quei corridori che non si trovano a proprio agio su queste superfici.
Saronni la odiava…
Io l’ho amata, più di ogni altra corsa. Vincere su quelle strade mi ha portato nell’Olimpo del ciclismo mondiale.
Vuol dire che Saronni non fa parte dell’Olimpo?
Voglio solo dire che lui la Roubaix non l’ha mai vinta e non sa cosa si è perso.
Filippo la ama, ma lei crede che abbia i numeri per inseguire un traguardo così?
Il motore c’è, il fisico anche, la testa è quella giusta perché si vede l’approccio che ha nello svolgere la sua professione: è molto scrupoloso e serio. C’è da verificare solo la sua capacità di guida su quelle pietre. Pedalare a sessanta/settanta all’ora nella Foresta di Arenberg non è cosa per tutti.
Cosa ci vuole?
Leggerezza. Potenza e leggerezza: un mix tutt’altro che facile da ottenere. Guai provare a governare la bicicletta, bisogna essere bravi solo a farla scorrere, con movimenti impercettibili. Bisogna avere sensibilità: facile da dirsi, un po’ più complesso da farsi. Molti pensano che chi non riesce in una corsa del genere non è forte, ma non è così. Ho visto corridori che erano muniti di grandi motori, ma non sapevano far scorrere la bicicletta, erano rigidi, tesi e terrorizzati e il mezzo si trasformava in un cavallo imbizzarrito. Invece bisogna avere l’accortezza di accarezzare i pedali. Il manubrio non va stretto, ma tenuto con cura, quasi ad ammortizzare con le mani e le braccia i sussulti che la forcella subisce dal pavé. Solo chi pedala su quelle superfici può davvero capire il fascino e la dannazione di pedalare sulle strade più infernali del ciclismo, che portano però quasi sempre in Paradiso».
avvenire.it
Agrigento sarà Capitale italiana della Cultura 2025
AGI - Definita da Pindaro "la più bella fra le città dei mortali", Agrigento, nominata Capitale italiana della Cultura 2025, accoglie il bello e il brutto di una storia lunga 2.600 anni. Gli Dei e i 'Signori dell'abusivismo' che non hanno risparmiato nemmeno lo spazio dominato dalle colonne di Zeus e della Concordia. Il ponte tra civiltà e quello 'Morandi' riaperto a metà nel 2021 dopo essere rimasto chiuso quattro anni per problemi strutturali e dopo un lungo dibattito tra i sostenitori della sua riapertura e quelli dell'abbattimento, alla luce anche del crollo del gemello genovese. Nel mare dell'antica Akragas speranze e tragedie, i sogni (tante volte infranti) di una provincia spesso in fondo agli indicatori economici e della vivibilità, ma che non rinuncia alle sfide del futuro e dell'accoglienza dei migranti e dei mondi affacciati sul Mediterraneo, con un posto speciale per Lampedusa al centro di specifici progetti culturali. Così, sin dal logo, l'obiettivo dichiarato di questa missione che sembrava impossibile di Capitale della cultura, è "Sostenere Agrigento".
E' questa la prima istanza portata avanti nel dossier e questo il significato più evidente del logo appositamente realizzato: un elemento templare, sì decorativo, ma soprattutto strutturale, il telamone che sostiene la città. Con uno spostamento della prospettiva, che focalizza l'attenzione non solo sul monumento quanto su chi lo sorregge, non solo sulla città quanto su chi la abita. Il progetto di candidatura si è ispirato ai 2600 anni di storia di Agrigento, ma guarda alle persone che racconteranno il progetto di futuro, di visione della città e del rapporto con il territorio circostante. Telamone è stato uno degli Argonauti, uno degli eroi che, a bordo della nave Argo, ha intrapreso l'avventuroso viaggio sotto la guida di Giasone alla riconquista del vello d'oro.
Il viaggio attraverso il mare, anzi, i viaggiatori che attraversano il mare, alla ricerca di un mantello capace di guarire i mali dell'umanità. Telamone, viaggiatore mitico, sostiene la città e viene rappresentato nel logo attraverso un richiamo che risale indietro, alle radici del cosmo, composto da Aria, Acqua, Terra e Fuoco, il cui equilibrio costituisce al contempo la base e il punto di partenza dell'esistenza.
Il programma culturale di Agrigento Capitale italiana si ispira così alle quattro radici di Empedocle. Gli elementi, fondamentali per la vita, generano forza immortale se uniti. Prendendo spunto dai quattro elementi Aria, Acqua, Terra e Fuoco, che vengono tenuti insieme dal concetto di amore e odio, ogni volta che gli elementi, emergendo alla luce, si mescolano in forma di uomo, di bestie selvatiche, di piante o di uccelli, lo chiamano nascere; quando invece si separano, loro parlano di sventurata morte. L'elemento dell'Acqua permette di indagare il tema del Mediterraneo, della transfrontalierità della città, città di confine, città di arrivi e partenze, oggi e ieri. Il tema delle migrazioni, dell'inclusione, dell'accoglienza, della solidarietà.
La proposta progettuale include, infatti, Lampedusa con la sua ricchezza di suggestioni e visioni di una civiltà matura e inclusiva. Il tema della Terra riporta all'entroterra della provincia. Un entroterra brullo, a volte spoglio, giallo di grano, ma ricco di storie da raccontare. Borghi inesplorati che possono e devono arricchire l'offerta culturale del territorio. L'Aria riconduce al tema del digitale e della nuova necessità di connessione che la società si trova a dover affrontare dopo la pandemia, con rinnovati approcci. L'insularità e la posizione svantaggiata della città devono essere non più visti come limiti allo sviluppo, ma come ricchezza e nuova forza attrattiva. Al tema del fuoco sono legati anche i prodotti delle persone, i lavorati a mano, i prodotti artigianali. Il fuoco come metafora della comunità che vive questo territorio, come luogo dalle mille generazioni. Sono infatti le persone che oggi incidono sui luoghi e ne guidano le scelte future. "Sostenere Agrigento", dunque, in fondo per Sostenere l'Italia.