google.com, pub-1709475914964886, DIRECT, f08c47fec0942fa0 Domodossola News: dicembre 2022

Oggi l'addio a padre Umberto Muratore



“La bontà paterna di Dio ci colma di beni in tutta la vita e in modo speciale nell'ora della nostra morte”. Con questa frase del Beato Antonio Rosmini i padri rosminiani del Centro Internazionale di Stresa, ai quali si uniscono il rettore del Sacro Monte Calvario don Michele Botto, i padri che si trovano a Domodossola, chiedono preghiere per l'anima di padre Umberto Muratore.

La camera ardente sarà allestita il Centro Internazionale di Studi Rosminiani da oggi giovedì 29 dicembre. Le esequie si terranno venerdì 30 dicembre alle ore 15.30 nella chiesa parrocchiale; il corteo partirà dalla Villa Ducale.

Padre Muratore era nato ad Acquaro, in provincia di Vibo Valentia, nel 1942; terzo di quattro figli, due dei quali vivono ancora nel piccolo centro montano, si era laureato in filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha insegnato nei licei rosminiani di Domodossola e Torino. Dal 1985 è stato direttore del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa fino al settembre 2022. Ha presieduto il Comitato Scientifico dell’Edizione Nazionale e Critica delle Opere edite ed inedite di Antonio Rosmini e ha diretto la casa editrice Edizioni Rosminiane. Dal 2003 al 2010 è stato padre provinciale dei Rosminiani italiani.

Fu autore di numerosi libri, Tra le sue pubblicazioni di sapore rosminiano: 'Rosmini profeta obbediente' (Milano 1995), 'Antonio Rosmini: la Società della Carità '(Stresa 2005), 'Come lievito nella massa. Evangelizzare oggi in una visione rosminiana' (Stresa 2007), 'Conoscere Rosmini'(Stresa 2008 terza ed.), 'Cinquant’anni di Passione. Vita del Centro Rosminiano di Stresa' (Stresa, 2016). E' stato uno dei massimi conoscitori del del pensiero del Beato Antorio Rosmini organizzatore dei Simposi Rosminiani e curatore di numerose trasmissioni su radio Maria.

Morto padre Umberto Muratore: per 37 anni ha guidato il Centro studi rosminiani di Stresa


Aveva 80 anni e ha dedicato la sua vita allo studio del pensiero di Rosmini

E’morto alla soglia degli 80 anni il rosminiano padre Umberto Muratore, una degli studiosi più rappresentativi del pensiero del beato Antonio Rosmini. Per 37 anni è stato il direttore del Centro internazionale di studi Rosminiani di Stresa, incarico che aveva lasciato all’inizio di settembre. Era originario di Acquaro (Vibo Valentia) ed era laureato in filosofia. In anni recenti all’attività di studioso ha affiancato quella di divulgatore con programmi a Radio Maria.

«Posso dire di essere fortunata di aver avuto l'opportunità di approfondire la conoscenza di questo grande uomo in questi due anni da sindaco – lo ricorda in un post il primo cittadino Marcella Severino -, era una persona che affascinava per la sua grande conoscenza dell'essere umano. Un dialogo con lui lasciava era sempre motivo di crescita spirituale. Lo incontravo durante le sue passeggiate sul lungolago, solo e assorto nei suoi pensieri».

La Stampa

La croce del Sacro Monte Calvario di Domodossola torna a splendere

Regalo di Natale per la Comunità Rosminiana e per i domesi dall'amministrazione comunale. Dalla vigilia di Natale la croce del Sacro Monte Calvario, che da un anno era illuminata solo nella parte superiore, è tornata a risplendere per intero. La mancanza dell'illuminazione completa era stata segnalata qualche mese fa da alcuni domesi sui social e a Ossolanews. 

L'amministrazione in quell'occasione aveva comunicato che a breve sarebbe stato eseguito l'intervento, che era stato inserito tra quelli che mirano alla riqualificazione dell’immagine cittadina, riducendo nel contempo i consumi energetici attraverso una riqualificazione degli impianti e la loro conversione con tecnologia LED.

La croce al Sacro Monte fu innalzata in onore di Cristo nel 1955 perchè il richiamo spirituale del Calvario splendesse anche nel buio della notte. Fu accesa il 30 ottobre del 1955 da monsignor Gilla Vincenzo Gremigni. 

I collaboratori furono tantissimi poiché, all'idea di padre Giovanni Battista Zantedeschi, allora rettore della Comunità dei padri Rosminiani, si associarono cittadini e associazioni di Domodossola, formando un comitato presieduto dall'allora sindaco Nino Falcioni. L'afflusso per l'inaugurazione fu straordinario.

Il ritorno dell'illuminazione completa della Croce era attesa anche dai Rosminiani ai quali spesso i fedeli si rivolgevano per lamentare il fatto che da molto tempo non fosse più visibile dalla città.

Ossola News









Domodossola, il nuovo teatro Galletti ruota il palco e riapre le finestre su piazza Mercato

 


Via libera allo studio di fattibilità: progetto da 3,650 milioni di euro e cantieri al via in estate

MARIA GRAZIA VARANO
26 Dicembre 2022 - lastampa.it

Messa di Natale, don Barone festeggiato per i suoi dieci anni a Domodossola

 Alla messa di Natale a Domodossola l'invito del parroco di Domodossola don Vincenzo Barone a far nascere Gesù nel proprio cuore, ad uscire dal proprio egocentrismo e ad avere attenzione per gli altri.

Quella di ieri è stata la prima messa di Natale dopo i lavori di restauro dell'abside e i fedeli hanno potuto ammirare la chiesa addobbata nel suo splendore. Lo scorso anno infatti era stata celebrata con i lavori ancora in corso e con le impalcature. Molti i fedeli, nelle prime file il sindaco e gli amministratori di Domodossola. È stata una celebrazione ricca di emozioni personali anche per il parroco che, a sorpresa, è stato festeggiato con alcuni doni per i suoi dieci anni di presenza a Domodossola. Come ogni anno dalla parrocchia un dono per i fedeli. Il parroco ha scelto quest'anno una candela e una preghiera che ha invitato a recitare a Natale.

“ La luce del Natale è la scelta fedele e irrevocabile di Dio: diventa uomo – ha detto don Barone - si sporca con la nostra debolezza. Questa luce è per un popolo, perché non ci si salva da soli”.

Ha proseguito don Barone: “Dio si fa debole, perché non scappiamo dalla sofferenza, ma la consoliamo con la misericordia. Prendiamo con noi quel bambino: il farci piccoli con Lui ci fa crescere nell’amore. Scaldiamo Lui per non essere freddi per trovare noi la passione che scalda il nostro cuore. Amiamo Lui per sentire la tenerezza che scioglie il nostro peccato. Diminuiamo l’amore per noi, perché Lui cresca in noi; adottiamolo, perché lui ci generi a figli. Così sarà Natale quando stringeremo la mano di un povero. Quando la prigione della solitudine sarà aperta. Natale è luce della misericordia, illumina la storia e ce la fa vedere e capire. Non si può vivere senza cuore. Non capiamo nulla dell’altro senza cuore”.

Da don Barone il pensiero al popolo dell'Ucraina e a quanti vivono in difficoltà e l'invito ai domesi proprietari di appartamenti ad abbassare gli affitti. “Quanti sono costretti a camminare nel buio, cioè senza un orientamento, privi di una sicurezza che orienti e renda saldi i passi! È il popolo di uomini e donne, bambini e anziani dell’Ucraina e di tutte le città avvolte dalle tenebre di morte a causa della guerra che cancella l’umanità dal cuore. È notte per gli uomini e donne per i giovani – ha detto don Barone - che non hanno lavoro e dei tanti che rischiano di perderlo. È notte per tutte quelle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese perché schiacciati dal peso di affitti, bollette. Domesi dobbiamo abbassare gli affitti dei nostri appartamenti così non si può andare avanti, c'è gente che non ce la fa”.

Al termine della messa a prendere la parola è stato don Giacomo Bovio che ha ricordato i dieci anni dell'arrivo di don Vincenzo a Domodossola e a nome dei collaboratori e della comunità ha voluto donare per la sua preziosa presenza un medaglione con raffigurati i Santi Gervaso e Protaso e un abito talare. L'ultimo dono non è stato consegnato in quanto verrà confezionato su misura. I doni sono stati offerti a don Barone come segno di riconoscenza per i suoi primi dieci anni da parroco ringraziandolo per l'impegno, la dedizione e la costanza e l'amore dimostrato in questo primo tratto del cammino insieme. Anche il sindaco ha voluto ringraziare il parroco donandogli a nome dell'amministrazione l'Atlante della Bibbia.

ossolanews.it



Nuova illuminazione a led per la croce del Sacro Monte Calvario che tornerà a risplendere

 

La croce del Sacro Monte Calvario, da un anno, è illuminata solo nella parte superiore, ma presto tornerà a risplendere per intero. Il Comune ha affidato il progetto dei lavori per un importo di circa 160 mila euro. L'illuminazione è di competenza del Comune di Domodossol. Una cittadina domese,  tramite facebook nel gruppo “Domodossola … antica bellissima città” , aveva mostrato qualche giorno fa rammarico e dispiacere per questa mancanza.

“Sono mesi che guardo la Croce del Calvario accesa a metà – ha scritto Antonella Ghisoli in un post - . Possiamo organizzare una raccolta fondi per aggiustarla? Tra tante luci cittadine,ed ora avremo anche quelle natalizie, abbiamo a mezz'asta la più importante. La Croce ci richiama al Cielo e quanto bisogno c'è di Cielo soprattutto di questi tempi. Non so come si possa fare questa cosa. È un simbolo forte della fede, nella croce ci sta la morte e la redenzione”.

Interpellato in merito l'assessore ai lavori pubblici, Franco Falciola, fa sapere che non servono raccolte fondi. “La giunta – dice Falciola - ha provveduto il 4 novembre ad approvare il progetto definitivo ed esecutivo dei lavori di efficientamento energetico ed adeguamento normativo dell’impianto di illuminazione esterna del parco del Sacro Monte Calvario. Nell’ambito dell’intervento già appaltato il 9 novembre è prevista anche la riqualificazione, tramite squadre di edilizia acrobatica, della croce che sovrasta il parco della Riserva. L’intervento si inserisce a pieno titolo tra quelli che mirano alla riqualificazione dell’immagine cittadina riducendo nel contempo i consumi energetici attraverso una pesante riqualificazione degli impianti e la loro conversione con tecnologia LED. I tempi sono sono stati quelli legati al recupero dei fondi e alla progettazione si tratta di fare un nuovo impianto”.

La croce al Sacro Monte fu innalzata in onore di Cristo nel 1955, perché il richiamo spirituale del Calvario splendesse anche nel buio della notte. Fu accesa il 30 ottobre del 1955 da monsignor Gilla Vincenzo Gremigni. I collaboratori furono tantissimi poiché all'idea di padre Giovanni Battista Zantedeschi, allora rettore della Comunità dei padri Rosminiani si associarono cittadini e associazioni di Domodossola, formando un comitato presieduto dall'allora sindaco Nino Falcioni. L'afflusso per l'inaugurazione fu straordinario.

La notizia del ritorno dell'illuminazione completa della Croce era attesa anche dai Rosminiani ai quali spesso i fedeli si rivolgevano per lamentare il fatto che da molto tempo non fosse più visibile dalla città.

Ossola News