google.com, pub-1709475914964886, DIRECT, f08c47fec0942fa0 Domodossola News: dopolavoro ferroviario
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Domodossola, dopo quattro anni riaperto il dopolavoro ferroviario

Nuova vita per i locali del dopolavoro ferroviario di Domodossola. La struttura, a ridosso della stazione internazionale, era chiusa da quattro anni ed è stata riaperta sabato. Si trova all’incrocio fra via Gramsci e via Cavalieri di Vittorio Veneto e vi si accede da questa strada, salendo i gradini posti nell’angolo. «Al pian terreno invece continuerà a trovare casa una scuola di danza» spiegano i gestori della struttura.

Nelle intenzioni di Roberto Boghi, Eros Marceddu e la moglie Katiuscia, il locale dovrebbe diventare un centro di aggregazione per giovani. Si estende su 700 metri quadrati. Si potrà accedere associandosi. «Occorre fare la tessera ma non è richiesto nessun versamento di denaro» spiega Boghi. I ferrovieri invece avranno accesso diretto. La struttura è di proprietà di un’associazione lombarda a cui fanno capo i beni di proprietà del Dopolavoro ferroviario. «Ci siamo messi in contatto con loro nei mesi passati. Abbiamo illustrato il nostro progetto e subito hanno accolto la nostra idea. Vogliamo dare alternative a Domodossola» spiega ancora Roberto Boghi. Sarà forse per il suo lungo trascorso da dj in alcune radio locali, ma il «nuovo dopolavoro ferroviario» dovrebbe diventare un luogo dove sarà possibile ascoltare musica dal vivo. L’intenzione è quella di privilegiare le band locali e sarà possibile anche ballare. «L’edificio è attrezzato per tutto ciò» assicurano i nuovi gestori. Boghi e Marceddu hanno impegnato in questa nuova avventura molto entusiasmo. «Il nostro progetto è nato dalla necessità di dare occasioni di divertimento alla città. Un divertimento sano, improntato alla musica e al gioco consapevole» aggiunge Boghi. Anche se particolare attenzione sarà data al mondo giovanile, il locale sarà aperto a tutte le fasce di età. All’interno infatti si trovano un tavolo da biliardo con stecche e un altro con boccette.

E ancora sette tavoli dove è possibile giocare a carte. «Quello che vorremmo promuovere è un gioco pulito lontano da tutto ciò che riguarda l’azzardo» .

lastampa.it